Celtic Nation Italia: l’intervista a Nicola Bogani

Nicola Bogani, amministratore di Celtic Nation Italia

Ciao Nicola, come nasce l’amore per il basket a stelle e strisce e in particolare per i Celtics?

Ebbi il primo assaggio di basket foresto nel lontano 1977 al Palalido di Milano quando mio padre ci portò a vedere una partita degli Harlem Globe Trotter. Ricordo che quando uscii ero gasatissimo ed iniziai ad informarmi di ciò che accadeva oltreoceano senza però avere una squadra da seguire. In seguito però mio fratello maggiore iniziò ad incalzarmi sostenendo per provocarmi che lui sosteneva la squadra più forte con il miglior giocatore del mondo, ovvero i Sixers di Doctor J, fu allora mi impegnai a fondo per cercare una squadra da contrapporgli.

Eravamo su diverse barricate su tutto e dovevo trovare un degno avversario per tenere alto il livello delle nostre sfide.
Incappai quasi per caso in un articolo che parlava della “New White Hope” e di come un biondino,neanche troppo fisicato, stesse riportando in auge la mitica franchigia di Boston.
Sommaci il colore (fantastico) e il fatto che erano perdi più gli arcidiavoli della squadra di Philadelphia ed il gioco era bello che fatto.
Gli anni che seguirono furono “botte” da orbi in campo e in famiglia.

Celtic Nation Italia: l’inizio

La passione per la franchigia di Boston, ti ha portato a creare un gruppo su Facebook per raccogliere virtualmente i tifosi. Quando è nata la vostra storia?

Nel Luglio del 2012 risposi casualmente e quasi per scherzo ad un tweet di Michael D. McClellan di CelticNation.com. Voleva creare sul suo sito una sezione italiana per attirare un pubblico più vasto in una pagina web che conteneva nella sua bacheca molte interviste di archivio ai Big della storia dei Celtics ma poca attualità. Michael con mia grande sorpresa mi rispose subito e mise in contatto con Filippo Ferraioli altro ragazzo di fede biancoverde che aveva risposto poco tempo prima.

Ci mettemmo al lavoro subito pieni di entusiasmo, tanto che non solo pubblicavano periodicamente sul sito ma creammo una pagina Facebook di entrata al sito che ben presto tocco più di 20 mila follower.
La pagina arrivò a toccare in qualche post anche il milione di visualizzazioni, nonostante alla guida vi fossero 2 ragazzi italiani viaggiavamo meglio di Celtics Life e Celtics Blog.
A causa di alcune discrepanze, finimmo per stancarci, così decidemmo di staccarci per creare un gruppo nostro da gestire solo noi.
Ecco che nel Novembre del 2013 demmo vita al gruppo su Facebook, che ebbe da subito, nonostante la stagione non era certo delle più felici, molto successo.

Celtic Nation Italia al TD Garden di Boston

Celtic Nation Italia: Global Games a Londra

Nel gennaio del 2018 in occasione della partita fra Celtics a Sixers a Londra, avete organizzato una trasferta. Che ricordi hai di quella esperienza?

Nel Gennaio 2018 l’Nba organizzo per i Global Games la sfida di Londra tra i Sixers e i Celtics con le premesse della riposta 1 ovviamente non potevo mancare e con me parte del mio gruppo.
Purtroppo per una questione di biglietti dell’aereo e della partita risultò da subito chiaro che era impossibile organizzare una e vera propria trasferta di gruppo come avevamo fatto per Boston 2016.

Decidemmo così di fare un ritrovo prepartita in un pub unendo le forze con un altro gruppo di tifosi Celtics.
Ci trovammo così all’Old Lions Pub trascorrendo insieme un paio d’ore di pura “ignoranza” cestista tra cori e birre preparandoci alla partita.
Un successo che fu raccontato sia sulle pagine del prestigioso Boston Globe grazie alla penna amica di Adam Himmerlsbach e poi pure in Basket Room da Flavio Tranquillo e Alessandro Mamoli.

E a proposito di Alessandro Mamoli, qui trovate la sua intervista 

Celtic Nation Italia: il presente

Quale iniziative portate avanti per tenere attiva la vostra community?

Durante la stagione regolare ed i playoff, prima di questa emergenza che ha di fatto sospeso il mondo, facevamo dei recap delle partite oltre dei post giornalieri dove cercare di concentrare le notizie più importanti della giornata.
L’essenza del gruppo oltre ad informare è quella di rendere partecipi più persone possibili lasciando nel limite del possibile la maggior libertà di espressione.
Ognuno si sa porta con sé la propria visione e vorrebbe poterla condividere con gli altri tifosi. Oggi con questo lungo stop e la grande incertezza sul futuro abbiamo pensato di aprire delle chat room dove poter confrontarsi tra di noi e dove invitare qualche tifoso Celtics di eccellenza o qualche esperto del settore.

Abbiamo così ospitato il giornalista della Gazzetta Massimo Oriani, Michele Dalai entrambi tifosissimi della nostra franchigia. Alessandro Mamoli di SkySport voce di molte dirette nba e autore di un libro sul basket d’oltreoceano. Chat Room che ha varcato i confini italici grazie alla partecipazione di qualche beat writer di area Celtics del calibro di John Karalis e Amanda Pflugrad.

Ricordi del passato: da Milano a Boston

Sapresti raccontarmi un momento della vostra storia a cui sei legato?

Uno solo mi sembra poco e di far torto agli altri a cui sono legato allora te ne citerei 3 su tutti.
Il primo sicuramente quando nel 2015 ci trovammo tutti per la prima volta a Milano in occasione della sfida tra Celtics e Olimpia.
Riuscimmo a stampare 350 magliette che andarono tutte vendute così da poter dare il ricavato all’ospedale di Firenze che cura i bambini affetti da mali oscuri dedicando il tutto a Manuel, un bambino di Pistoia che scomparve proprio in quei giorni.
Fummo invitati a Pistoia dove consegnammo l’assegno ai genitori durante la partita tra Pistoia e Cantù.

Il secondo è legato ad il viaggio a Boston dove riuscii a portare una piccola rappresentanza del gruppo sul parquet del TD Garden e a vedere 2 partite accolti con tutti gli onori possibili da parte dell’organizzazione dei Celtics. Per alcuni di loro era tra l’altro la prima volta nella Beantown e fu così un ricordo difficilmente dimenticabile.

Nicola Bogani con Leon Powe

Terzo e ultimo solo per ordine di apparizione la mia partecipazione al Boston Speaks manifestazione di beneficenza organizzata per i bambini autistici che si tiene ogni anno sul vecchio campo di allenamento dei Celtics a Waltham.
Grazie alla generosità di Gigi Datome misi all’asta la sua Jersey usata al Fenerbahce e i proventi uniti a due pass firmati da Pierce la sera della sua cerimonia di ritiro maglia ci fecero raccogliere una bella somma da domare in quella occasione.
Passai una giornata meravigliosa giocando con bambini meno fortunati di noi ma non per questo meno preziosi e sfidando l’ex campione del 2008 Leon Powe che faceva parte della manifestazione.

Chiara Mezzini
chiaramezzini@gmail.com
No Comments

Post A Comment