Dal basket femminile a Basket City: la storia di Francesco e Domenico

1) Ciao Francesco e Domenico, facciamo un passo indietro. Come avete scoperto la palla a spicchi?

Domenico: La passione per la pallacanestro è stata trasmessa da mio padre, tifoso Fortitudo e grande appassionato di basket. Mi ha accompagnato per tutta la mia carriera cestistica anche come allenatore ed è stato di grande aiuto. La mia famiglia mi ha sempre raccontato della mia prima partita a palazzo. Avevo 8 mesi e si narra che io non abbia fatto “beo” per tutti i 40 minuti. Ma il mio primo ricordo risale ai tempi del PalaMalaguti. Avevo 4-5 anni e ricordo ancora l’immagine del pubblico sotto di me che si alza in piedi e io intravedo il mio idolo (e anche la mia prima divisa comprata) che parte in contropiede e schiaccia. Lui era Dominique Wilkins, il mio idolo.

Francesco: Diciamo che è una cosa di famiglia, i miei fratelli hanno giocato e allenato e quindi già da piccolino mi hanno trasmesso questa passione. Ho iniziato a giocare intorno ai 7-8 anni e mi ricordo che andavo anche a vedere le loro partite quando allenavano. Da tifoso invece ho iniziato dai primi anni ‘00, andando a vedere la Virtus con mio fratello e da lì in poi non ho più smesso di seguirla. Si può tranquillamente dire che sono “malato” di pallacanestro, ovviamente in senso positivo!

L’esperienza come addetti ai lavori nel mondo del basket

2) Da tifosi ad addetti a lavori, quando è iniziata la vostra carriera nel mondo del basket?

D: E’ iniziata a fine 2017 per quanto mi riguarda. Ho iniziato a collaborare per il sito internet Bolaround, creato da dei miei amici tra cui Francesco, e mi divertivo nel creare interviste a giocatori del passato della Fortitudo (Gene Banks, AJ Guyton, Vincent Askew, ecc). Poi ad inizio 2018 parlando con Francesco ci è venuta l’idea di iniziare a seguire la Basket Progresso Matteiplast creando una live streaming su Facebook delle loro partite casalinghe e da quel momento è iniziato tutto fino ad arrivare ai giorni nostri e alla serie A1.

F: Circa 3 anni fa ho iniziato a collaborare con alcuni siti sportivi scrivendo articoli, principalmente cronaca e pagelle di alcune partite di Eurolega. Poi, grazie alla collaborazione con alcuni amici, ho fatto da co-conduttore in un programma radiofonico locale e successivamente abbiamo scelto di fondare un nuovo sito dedicato allo sport bolognese (BOLaround), cercando di dare spazio a ragazzi giovani che avessero voglia e passione per questo mondo. Da qui, insieme a Domenico, abbiamo scelto di lanciarci nell’avventura col Basket Progresso Matteiplast: dirette e telecronache delle partite ed altre iniziative per una realtà che ci ha dato davvero tanto. Abbiamo vissuto due stagioni pazzesche sotto tutti i punti di vista e la promozione in A1 dell’anno scorso è stata la ciliegina sulla torta.

Dalla Lega Basket Femminile a Radio 1909

3) Dall’esperienza come commentatori per la Lega Basket Femminile all’esperienza di Radio 1909. Com’è nata l’idea del programma WeBasket?

D: L’idea è nata dalla nostra passione per lo sport bolognese a 360 gradi e per il fatto che volevamo parlare anche di pallacanestro maschile unendo le nostri fedi cestistiche rivali della città. Oltre a Francesco, la nostra squadra non può fare a meno di Riccardo e Andrea. Assieme ci troviamo molto bene e durante le puntate componiamo il “quintetto” con un ospite maschile e femminile, cercando di portare più visibilità alla città del mondo rosa cestistico.

F: WeBasket nasce dal fatto che qua a Bologna si trasuda pallacanestro in ogni angolo, con la rivalità sempre presente tra Virtus e Fortitudo. Spesso ci sono trasmissioni dedicate esclusivamente ad una delle due squadre: noi invece, essendo “divisi” dal punto di vista del tifo, abbiamo scelto di unire in un unico programma gli aspetti del mondo bianconero (maschile e femminile) e di quello biancoblù. Da qui il nome del programma e anche il logo di quest’ultimo, con la nostra foto abbracciati con i cappellini delle due squadre.

Domenico e Francesco, dalla foto al logo di WeBasket

UpToMe su Pink Basket, il format sul basket femminile

4) Durante i mesi di Lockdown avete condotto il format UpToMe sulla pagina Facebook della community Pink Basket. Avete ospitato giocatrici di basket femminile per raccontare le loro carriere. Quali sono stati secondo voi i punti di forza di questo format?

D: La nostra idea è nata “grazie” al lockdown. Ci siamo confrontati assieme a Clara Capucci (Social media manager PinkBasket) e a Silvia Gottardi (Capo PinkBasket) per portare alla gente un nuovo e unico format del femminile in aggiunta ad uno dei migliori magazine di pallacanestro che ci sono in Italia.
A fine lockdown abbiamo deciso che la 10a diretta doveva essere ancora più unica. Ci siamo organizzati e abbiamo creato la prima maratona di 3 ore di basket femminile coinvolgendo 24 squadre tra A1 e A2 e 25 giocatrici che si davano il cambio a coppie miste ogni 15 minuti.

L’organizzazione è stata perfetta, ringrazio ancora una ad una tutte le giocatrici che hanno partecipato, e abbiamo dimostrato molto al mondo femminile raggiungendo più di 10 mila visualizzazioni.
L’unicità e la freschezza di questo format, interagendo con le giocatrici su tanti aspetti non soliti di una semplice intervista ma andando a cercare un minimo particolare. Ha portato interesse e spero abbia distratto per un’ora sia le ragazze che il pubblico durante un periodo difficilissimo della nostra vita. Noi puntiamo molto al progetto femminile e con Pink faremo grandi cose.

F: Quello che volevamo fare era cercare di raccontare in maniera un po’ diversa le protagoniste di A1 e A2 femminile, dando molto spazio alle giovani, che stanno ottenendo grandi risultati con la Nazionale. Credo che il punto di forza sia stato l’essere un po’ “alternativi”, cercando di offrire contenuti diversi e di uscire dai format canonici delle interviste che vediamo tutti i giorni. L’obiettivo era far arrivare a chi ci ascoltava non tanto la giocatrice in quanto tale, quanto la personalità che c’era dietro.

Il presente e gli obiettivi futuri

5) Avete condiviso molte esperienze insieme e avete un bel percorso da raccontare. Quali sono i prossimi obiettivi?

D: Ormai siamo una coppia di fatto. A parte gli scherzi, abbiamo condiviso molto in questi anni: a partire dalle serate in discoteca fino ad arrivare a ciò cui crediamo fortemente, la pallacanestro femminile. La nostra fortuna è che non ci siamo mai pestati i piedi e non abbiamo mai litigato perché abbiamo sempre avuto la stessa lunghezza d’onda. E’ raro trovare colleghi che abbiano la tua stessa passione e visione nel mondo lavorativo, in questo caso sportivo. Quel giorno di un lontano ma non lontanissimo 27 gennaio 2018 quando siamo entrati al CSB per la prima diretta delle ragazze ci siamo detti “vogliamo portarle in serie a e commentarle al Paladozza”. Un anno e mezzo dopo ci siamo riusciti.

Il nostro obiettivo è portare una comunicazione di qualità, innovativa e con costanza della pallacanestro femminile. Una comunicazione intelligente per uno sport praticato da ragazze ancora più intelligenti. Abbiamo tante idee e vogliamo realizzarle.

F: Chiaramente ci piacerebbe continuare a lavorare in questo ambito, cercando di portare i riflettori maggiormente anche sulla parte “rosa” della pallacanestro. C’è molto potenziale inespresso a nostro parere e spesso basterebbe davvero poco per suscitare quel pizzico di curiosità in più negli appassionati. I margini di miglioramento e di crescita ci sono tutti, noi sicuramente continueremo a metterci sempre passione.

Alcuni giorni fa Domenico e Francesco hanno annunciato sui canali social una nuova sfida con Faenza Basket Project in A2: In bocca al lupo ragazzi!

A proposito di BOLaround, Andrea Grossi ha raccontato come tutto è cominciato.

Chiara Mezzini
chiaramezzini@gmail.com
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